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Quadro teorico e metodologia

La soggettività al centro

Cartografie Sociali mette il soggetto al centro della propria analisi e delle proprie pratiche.

Il nostro approccio si rifa ad un'idea di soggetto che non si esaurisce nell'individualità dell'io, ma che si compone di un'intreccio complesso di istanze (culturali, sociali, collettive, territoriali, familiari, affettive, lavorative, politiche, religiose). In questo senso, i soggetti culturali sono da una parte determinati e attraversati da una complessità di fattori, ma dall'altra sono essi stessi produttori e riproduttori dei dispositivi di potere che li assoggettano. In quanto attraversati, tuttavia, essi sono anche portatori di risorse e creatività: i soggetti infatti tendono a muoversi dinamicamente all'interno dei contesti contesti socio-culturali, a servirsi strategicamente di registri linguistici e orizzonti simbolici, a posizionarsi criticamente rispetto a quegli stessi regimi di verità e di potere che li condizionano. 


Dal soggetto-persona al soggetto-di-relazione

Seguendo le linee tracciate dai contemporanei studi sulla soggettività, Cartografie Sociali si posiziona all'interno di una riflessione che tende a superare la dicotomia soggetto/oggetto. Il soggetto non è mai soggetto in sé ma è sempre soggetto di (soggetto di lavoro, soggetto d'impresa, soggetto di cittadinanza, soggetto di emarginazione, soggetto di crisi). Non c'è un nucleo originario, ma un continuo e costante divenire soggetto, che prende forma proprio nel rapporto con il mondo.


Lavorare sulla complessità

All'interno di questa cornice concettuale abbiamo costruito una metodologia incentrata sulla complessità di fattori che attraversano le esistenze delle persone: il lavoro sul soggetto non interviene sulla persona intesa come entità singola e isolata, ma sulla rete di istanze che la circondano e la investono. Lavorare sulla soggettività significa quindi allargare lo sguardo e adottare una prospettiva ampia, attraverso cui le persone possano riappropriarsi di orizzonti progettuali, riposizionarsi rispetto a nodi problematici che condizionano la propria esistenza, o più in generale partecipare attivamente alla costruzione di percorsi e alla produzione di senso. 

Pensiero nomade

Il pensiero nomade è contingente, non ha punti di partenza nè punti di arrivo, non segue delle traiettorie predefinite, traccia percorsi di confine e connette spazi differenti.

Cartografie Sociali mantiene un metodo aperto, che si genera a partire da un'analisi attenta della realtà, che non appartiene ad un unico luogo e si sviluppa al confine tra contesti diversi, che connette i flussi della realtà, le esperienze e le persone in spazi e circuiti singolari, sempre nuovi, sempre diversi. 

Riflessività

Cartografie sociali è in continuo dialogo con la realtà. Ispirandosi alla metodologia di ricerca dell'antropologia contemporanea, adotta un approccio riflessivo, attento alle risposte che i propri metodi suscitano all'esterno, abituato a guardarsi criticamente e a ritarare i propri assunti e le proprie strategie, allenato alla riflessione sul proprio posizionamento rispetto al contesto d'azione.

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